E' una preziosa storia imprenditoriale a cavallo tra Lumezzane e Agnosine quella che vede come protagonista Roberto Fogli (valgobbino) e la soffieria Glass flower (valsabbina). Una storia raccontata in un libro uscito dall'Università Bocconi e che racconta determinazione, innovazione e capacità di attraversare le fasi difficili.

Guidata da oltre un quarto di secolo dalla famiglia Fogli, l'azienda è stata selezionata, unica nel Bresciano, da Marina Puricelli, docente dell'ateneo milanese, per fare un ritratto degli artigiani italiani.

 

L'AUTICE ha chiesto a Confartigiato i nomi di alcuni giovani imprenditori e noi abbiamo proposto la vicenda della nostra azienda, che produce vetro, cristalli, articoli da regalo, bomboniere e arte funeraria – spiega Roberto – e siamo stati selezionati tra le 31 saghe che vengono riportati nel libro.

 

“Il futuro nelle mani – viaggio nell'Italia dei giovani artigiani”, edito da Egea, impagina le vicissitudini di giovani imprenditori di prima, seconda e terza generazione per capire il tracciato comune che accomuna il successo di alcune imprese. La bocconiana parla di predisposizione caratteriale, ma anche di una forma mentis che ha permesso a qualcuno di guardare oltre. Marina Puricelli spiega chi sono veramente oggi gli artigiani italiani: cultura e forza d'animo di famiglie che hanno saputo superare la crisi raccontate in 192 pagine. Trentun tappe e altrettanti protagonisti che spaziano un po in tutti i settori, e che l'autrice ha raccolto durante un lungo viaggio in Italia. C'è anche il caso di Roberto Fogli, della sua famiglia, della sua azienda e dalla tenacia con cui sono riusciti a superare la recessione. Un percorso negli sforzi fatti per sostenere gli investimenti necessari per competere in un mercato globale, ma soprattutto nella vicenda umana che distingue i giovani come Roberto. Un ragazzo che, sempre con la valigia in mano, ha saputo rilanciare l'azienda grazie al supporto familiare, certamente, ma anche, se non soprattutto, per quel Dna imprenditoriale che ha reso famosa la Valtrompia.

Tanto per offrire qualche “dettaglio”, negli ultimi cinque anni, quelli più difficili, la soffieria ha investito mezzo milione di euro per stare al passo con i tempi e reinventarsi: tanti soldi, ma ancor prima tanta volontà e tanta voglia di crederci.